Di Ninni
Il polo scolastico di via Melvin Jones di San Salvo intitolato a Filomena Delli Castelli
Locandina
La cerimonia si terrà oggi pomeriggio
19/03/24

Oggi pomeriggio alle ore 15, è prevista la cerimonia di intitolazione del polo scolastico Infanzia e Primaria di via Melvin Jones a Filomena Delli Castelli, una delle due donne abruzzesi, ad essere eletta all’Assemblea Costituente. A seguire, alle 16, dibattito con Antonio Delli Castelli e Remo Gallerati sul tema: "Filomena Delli Castelli tra famiglia e impegno politico".

Tra i personaggi di spicco della vita politica abruzzese, Filomena Delli Castelli era nata nel 1916 a Città Sant’Angelo da una famiglia modesta: suo padre Giovanni emigrò in America per cercare fortuna come jazzista e lei crebbe con la madre e il fratello nel piccolo centro abruzzese. Dopo il diploma magistrale, nel 1940 si laureò a pieni voti in Lettere, a Milano, e iniziò prestissimo ad insegnare. Durante l'occupazione tedesca prese parte alla Resistenza come crocerossina occupandosi, con dedizione, dei profughi che giungevano nella provincia di Pescara. Nello stesso periodo aderì alla Democrazia Cristiana abruzzese, partito in cui assunse l'incarico di segretaria provinciale per la sezione femminile. La sua vasta cultura e le sue spiccate doti organizzative e comunicative le permisero il grande salto: trasferirsi a Roma dove venne scelta per l'Assemblea Costituente e a soli trent'anni fu eletta con 27mila voti. Un successo di consensi che le permisero di battersi per i diritti femminili. Nel 1948, eletta alla Camera dei Deputati, oltre all'impegno per l'emancipazione femminile, si occupò di scuola chiedendo l'introduzione dell'insegnamento dell'arte e della cinematografia nelle scuole superiori. Morirà a Pescara nel2010, all’età di novantaquattro anni.

Dalle ultime interviste rilasciate, traspaiono ancora un forte interesse per la politica e una grande fiducia nelle capacità delle donne: “ [Nel 1946] ero piena di entusiasmo e animata da una indicibile passione per la ricostruzione reale, materiale e morale del nostro Paese [...]. Oggi il sistema politico è messo in un angolo, emarginato, disprezzato come una creatura molesta alla quale le si butta ogni tanto un pezzo di carne, le tangenti appunto, per farla stare buona […]. E per questo mi rivolgo alle donne, perché diano insieme slancio nuovo: gli uomini, purtroppo, nel loro genere, spesso fanno tanta confusione anche nell’affrontare la vita pubblica. Ebbene noi donne dovremmo aiutarli, non contrapporci a loro, aiutarli a fare ordine, a riproporci dalle basi, dalle cose piccole”.

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