È San Salvo il secondo comune d’Abruzzo con la maggiore crescita demografica dal 1951 al 2020. Il dato emerge da uno studio di Abruzzo Openpolis sui dati ISTAT. In 70 anni la popolazione di San Salvo è cresciuta dal 358,28% passando dalle 4243 unità del 1951 alle 19445 del 2020. Il primato di crescita spetta a Montesilvano con un +622,13%.
Tra i comuni abruzzesi con il maggior calo di popolazione troviamo Schiavi di Abruzzo con un meno 84,22%.
“L‘Abruzzo ha oggi grosso modo la stessa popolazione del 1951: 1,28 milioni di persone. Ma si tratta di una stabilità solo apparente. In primo luogo perché il numero di abitanti è cambiato nel corso dei decenni. È passato, infatti, da 1,28 milioni del dopoguerra a 1,17 milioni agli inizi degli anni ’70, con una diminuzione di quasi il 9% in appena un ventennio caratterizzato dal boom economico, la crescita dell’industrializzazione e l’abbandono dell’agricoltura. Negli anni successivi si è registrato invece il trend opposto. I residenti sono tornati sopra la soglia di 1,2 milioni nel 1981, raggiungendo quasi 1,25 milioni nel 1991 e arrivando a 1,3 milioni nel 2011. Nell’ultimo decennio, la tendenza ha nuovamente cambiato segno. Nel 2020 i residenti nella regione sono tornati 1,28 milioni, con un aumento dello 0,3% rispetto a 70 anni prima. Si tratta di una percentuale molto inferiore al dato nazionale (+24,6% nello stesso periodo). Ancora più interessante - si legge ancora nello studio di Abruzzo Openpolis - dettagliare queste tendenze nei territori abruzzesi. Dal 1951 al 2020 la provincia di Pescara ha visto un aumento dei residenti del 30,9%, quella di Teramo del 10,7%. Al contrario, le province di L’Aquila e Chieti hanno registrato un calo rispettivamente del 20% e del 6,2%”.
I dati mostrano un chiaro spopolamento delle aree interne e periferiche a favore dei comuni costieri e più popolosi.
L.D.S. (redazione@noixvoi24.it)