Di Ninni
La settimana del patrimonio culturale si è conclusa con la visita ai Templi Italici di Schiavi d’Abruzzo
Italia nostra del vastese
Aquilano: “Sul sito sono necessari dei lavori”
13/05/19

Si è chiusa ieri, con la visita ai templi italici di Schiavi di Abruzzo, la settimana del patrimonio culturale di Italia Nostra del Vastese. Guidato dall'instancabile prof. Davide Aquilano, il gruppo ha dapprima visitato i due templi italici, I e II sec.  a.C., scoprendone i segreti, grazie alle spiegazioni dell'archeologa dr.ssa Katia Di Penta. Successivamente, visita al Museo Archeologico di Schiavi, che offre una ricca raccolta di testimonianze archeologiche.

“L’Area Sacra dei Templi Italici di Schiavi di Abruzzo - afferma il prof. Davide Aquilano - è il più importante sito archeologico del Vastese. La soppressione della Comunità Montana, la penuria di fondi a disposizione della Soprintendenza e del Comune hanno fatto sì che da oltre un decennio non vi sia stato eseguito alcun intervento di ricerca o di restauro. All’importante traguardo raggiunto nel 2013 con l’apertura nel centro del paese del prezioso quanto interessante Museo Archeologico è seguito un periodo di sostanziale abbandono del sito archeologico, se non fosse per il Campo Scuola di Archeologia organizzatovi dalla Parsifal Società Cooperativa di Vasto nell’estate del 2015 e per la manutenzione ordinaria garantita dal Comune.  In estrema sintesi, il sito dei ‘Templi Italici’ manca del tutto di recinzione e di adeguata cartellonistica, ma anche della sistemazione definitiva dell’altare posto di fronte al Tempio Minore, l’unico altare del mondo antico evidentemente coperto da una tettoia.
Rimane ancora molto da scavare nel sito, ma è logico provvedere prima di tutto alla conservazione ed alla valorizzazione di quanto è già alla luce e più o meno fruibile da parte del pubblico. Il Comune e la Soprintendenza stanno riprendendo in mano la situazione e si spera che si vada nella direzione sopra indicata. L’evento organizzato ieri da Italia Nostra del Vastese vuole essere anche uno stimolo, una forte sollecitazione a stringere una fattiva collaborazione tra enti per fare del Templi Italici un modello di gestione del patrimonio culturale ed un fattore di rilancio delle aree interne”.

Fabrizio Scampoli
Foto di Nadia Menna