Di Ninni
San Vitale Martire e il legame con il patrono di Milano Sant’Ambrogio
Sant'ambrogio - san gervasio - san protasio
I figli del patrono di San Salvo seppelliti insieme al Santo milanese
28/09/16

Di San Vitale Martire, patrono di San Salvo, sappiamo poco o quasi nulla. Nato a Milano ed ucciso a Ravenna, Vitale ufficiale dell’esercito romano, era marito di Valeria e padre dei gemelli Gervasio e Protasio, tutti divenuti Martiri e poi Santi. Vitale morì dopo essere stato buttato vivo in un fossato e ricoperto di sassi e terra.

La nostra attenzione oggi sarà focalizzata proprio sui figli di San Vitale, Gervasio e Protasio. Entrambi i corpi furono ritrovati da Sant’Ambrogio nel 386 d.c., in un’area poco distante dall’attuale Basilica che porta il suo nome. I corpi furono identificati dal Vescovo Ambrogio sembra in seguito a una visione di Vitale che indicava il luogo dei resti dei due martiri. Proprio il Santo milanese fece prelevare i resti e tumularli sotto l’altare della Basilica all’epoca dedicata ai numerosi Martiri tra cui proprio Vitale. Alla sua morte nel 397 il Vescovo, per sua volontà, volle essere sepolto proprio tra Gervasio e Protasio, due martiri che sicuramente erano saliti in Paradiso. Attualmente i corpi di Gervasio e Protasio, in dalmatica rossa e con corona di alloro, sono ancora adagiati ai lati di Sant’Ambrogio (come visibile dalla nostra foto) sotto l’altare principale della Basilica. La Cripta attualmente è chiusa è viene aperta solo il giorno della festa patronale di Milano (ndr il 7 dicembre) o su disposizione dell’Arcivescovo.

A testimonianza della “vicinanza” tra San Vitale e Sant’Ambrogio è stata anche la presenza, a ridosso dell’attuale Basilica, della Basilica Fustae (forse il nome della committente) identificabile con la perduta Chiesa di San Vitale in via Necchi, e il mausoleo dei Valerii, da cui si sarebbe sviluppata la Chiesa di Santa Valeria, demolita nel 1786 e ricordata oggi dall’omonima via. Ad avviare il culto di San Vitale a Milano fu proprio il Vescovo di Milano Ambrogio.

Sicuramente un legame importante per il nostro territorio che approfondiremo nei prossimi mesi anche con l’aiuto di alcuni storici locali.

Luca Di Sciascio

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