Di Ninni
"Non tutti sanno che...": Giuseppe Spataro, l’impegno politico e l’interesse per l’Abruzzo
Giuseppe spataro
Ricordato per la sua influenza nella politica della sua regione d’origine
22/08/16

La città di Vasto ha ospitato i natali di molti personaggi, legati al mondo della cultura, dell’economia o dell’industria. Non sono mancati tuttavia uomini che hanno dedicato la loro esistenza alla politica. Uno di questi fu Giuseppe Spataro, che ha associato il suo nome alle prime fasi di vita dell’Italia democratica e repubblicana.

Spataro nasce a Vasto il 12 giugno 1897 da Alfonso e Anna Nasci. Proprio a Vasto compie i primi studi, che continua a Lanciano negli anni del ginnasio. Si diploma a Montecassino, dopo che si è trasferito al collegio dei padri benedettini: qui ha modo di avvicinarsi ai valori del cattolicesimo, che lo condurranno a frequentare i movimenti politici di area cattolica.

Frequenta la facoltà di Giurisprudenza a Roma, laureandosi nel 1919. Iscrittosi alla FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) ne diverrà poco dopo presidente, mantenendo la carica fino al 1922.

Nel 1923 diventa direttore de “L’Abruzzo Giovanile”, organo di stampa della Gioventù Cattolica.

Aderisce al PPI (Partito Popolare Italiano), fondato da don Luigi Sturzo nel 1919, quando viene eletto segretario nazionale con don Sturzo fino al 1923 e poi con De Gasperi fino al 1926, anno dello scioglimento del partito.

Negli anni della dittatura esercita esclusivamente la professione di avvocato a Roma e adibisce la sua abitazione a luogo di incontro per gli antifascisti (il “Comitato delle Democrazie”), dove si riprenderà a parlare di politica, di indirizzo prettamente cattolico. Solo in un secondo momento si aggiungeranno anche i comunisti.

Dopo l’arresto di Mussolini viene fondato il “Comitato nazionale delle correnti antifasciste”, presieduto da Ivanoe Bonomi, con ogni tipo di rappresentanza, liberale, democristiana, comunista, socialista, che dopo l’8 settembre sarebbe mutato in “Comitato di Liberazione Nazionale”.

Spataro, che rappresenta la DC nel Comitato, fornisce il suo contributo alla stesura di un primo programma del partito cattolico, dal titolo “Idee ricostruttive della Democrazia Cristiana”.

Ben presto aumentano i suoi impegni pubblici: partecipa alla Giunta Militare all’interno del CLN; è Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio in entrambi i governi Bonomi (1944-45); è Sottosegretario agli Interni nell’esecutivo Parri; diventa presidente della Confederazione delle Cooperative.

Nel frattempo decolla la sua carriera politica: sottosegretario agli Interni nel primo governo De Gasperi (’45- ‘46), membro della Consulta nazionale (’45- ‘46), presidente RAI dal ’46 al ’50.

Nel 1948 è eletto alla Camera con un alto numero di preferenze in Abruzzo. Dal 1963 al 1976 è senatore per il collegio di Lanciano-Vasto; nello stesso periodo è anche vicepresidente del Senato.

È Ministro delle Poste e Telecomunicazioni sotto il governo De Gasperi; Ministro dei Lavori Pubblici nel ’53; Ministro della Marina Mercantile (’58-‘59); Ministro dei Trasporti (’60-‘62).

Durante gli incarichi da ministro, non smette di seguire le vicende interne al partito cattolico, cercando al tempo stesso di controllare la politica abruzzese: assieme a Vincenzo Rivera, Lorenzo Natali e Remo Gaspari è stato uno degli esponenti democristiani che più hanno influenzato la politica della regione Abruzzo.

Spataro favorisce lo sviluppo della parte costiera, mentre Rivera e Natali appoggiano quella montana.

Mantiene i rapporti con Vasto grazie all’organizzazione di manifestazioni culturali e donazioni ai musei.

Quando Gaspari “sorpassa” Spataro divenendo il principale leader democristiano dell’Abruzzo, il politico vastese si dedica alla saggistica storico-politica, pubblicando nel 1968 il saggio “I democratici cristiani dalla dittatura alla Repubblica”. Del ’75 è invece “De Gasperi e il Partito Popolare Italiano”.

Il 1976 rappresenta l’anno del suo ritiro dalla politica, a cui ha dedicato quasi cinquant’anni.

Spataro muore a Roma il 30 gennaio 1979.

In suo onore a Vasto è stato intitolato “G. Spataro” un istituto comprensivo e a Gissi un istituto tecnico commerciale per programmatori. 

F.P.

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