Di Ninni
Al "Mattioli" di San Salvo la testimonianza di Mirko Pagliai un volontario in Medio-Oriente
Mirko pagliai
L’incontro si è svolto stamattina alla presenza di tantissimi studenti
12/12/15

Ottime iniziative quelle che si svolgono all’Istituto Superiore “R. Mattioli” di San Salvo, come quella di stamattina, che ha radunato un gran numero di studenti e professori presso l’Aula Magna per accogliere e ascoltare la testimonianza di Mirko Pagliai, volontario e testimone di guerra nei paesi del Medio Oriente, oggetto di costanti attacchi da parte degli militanti dell’Isis.

L’incontro, moderato dalla professoressa Sabrina Di Filippo, docente di Storia e Filosofia del Liceo Scientifico, è stato introdotto dal rappresentante degli studenti dello stesso liceo.

Mirko Pagliai lavora insieme alla rete italiana Kurdistan, un gruppo di associazioni che organizzano più volte l’anno diversi viaggi nel Medio Oriente con varie finalità, come ad esempio riferire in Italia tutte le informazioni che raccolgono in quei luoghi; si occupano poi dell’aspetto medico e sanitario, trasportando medicinali nelle zone di guerra in Siria, e visitano i campi profughi, soprattutto quelli in Turchia per verificare le condizioni di vita all’interno dei campi.

Grazie all’utilizzo di alcune slide, l’ospite ha ripercorso, dal punto di vista storico e geografico, le trasformazioni e gli avvenimenti che hanno interessato l’area oggetto della discussione, chiarendo alcuni dubbi, legati innanzitutto alla terminologia, che appartengono al mondo islamico.

Ha spiegato in modo schematico tutti gli agenti e le motivazioni che portano agli attacchi, le finalità delle loro azioni e i meccanismi che spingono a compiere i gesti che sentiamo quotidianamente in televisione.

Il racconto dell’ospite si è arricchito di episodi personali grazie alle tante domande poste dai ragazzi nel corso della mattinata.

Alla domanda fatidica su cosa spinga un volontario a mettere a rischio la propria incolumità per recarsi in prima persona in territori soggetti ad attentati, Pagliai risponde così: «Ho iniziato a interessarmi della questione medio-orientale un paio di anni fa perché sono convinto che ciò che sta accadendo in questo momento in questa zona del mondo determinerà in maniera inevitabile anche il nostro futuro, il futuro dell’Europa. Sono andato  perché sono rimasto colpito dalla storia di alcune persone, soprattutto ragazze, che stanno portando avanti la resistenza contro l’Isis e volevo comprendere quali sono le motivazioni che spingono queste persone a portare avanti questa resistenza e soprattutto capire gli strumenti e le strategie che hanno adottato.»

«In tutte le occasioni la paura è tanta - continua Pagliai - perché spesso l’Isis rapisce i cittadini europei per chiedere riscatti e ci sono continui attentati dappertutto, ma sono missioni che hanno alle spalle delle motivazioni che permettono di andare anche oltre queste cose.»

Una vera e propria giornata formativa per i ragazzi, che ha permesso loro di ascoltare la testimonianza di chi assiste in prima persona a quello che accade nel mondo e che altrimenti si conoscerebbe solo per sentito dire dai mezzi d’informazione. 

F. P.