Grazie all’interpellanza presentata in consiglio comunale da Fabio Travaglini, è stato possibile portare alla luce pubblicamente le dinamiche e le giustificazioni fornite dall’amministrazione sul taglio degli alberi in via Belgio.
Un’interpellanza a cui abbiamo contribuito come Sinistra Civica Ecologista, convinti che la partecipazione attiva e il controllo civico debbano avere un ruolo centrale nella gestione del bene pubblico.
Durante l'ultimo consiglio comunale, la sindaca De Nicolis ha dichiarato “che il taglio degli alberi in via Belgio è stato autorizzato dopo una perizia di un agronomo incaricato da Arap per raggiunti limiti di vita delle piante”,
La formula è efficace: tutela dell’incolumità pubblica, agronomo, limite di vita.
Peccato che, nei documenti ufficiali pubblicati da ARAP e disponibili online, di quella perizia non c’è traccia.
L’abbiamo cercata. Ovunque.
Non è allegata all’avviso pubblico.
Non è citata nella proposta di determina.
Non compare nella determina definitiva (n. 200/2025).
Non è disponibile nella sezione “Amministrazione Trasparente”.
Eppure, dovrebbe essere il documento chiave.
Se davvero c’è stata una valutazione tecnica sulle condizioni delle alberature, perché non è stata pubblicata?
La cosa si complica ulteriormente quando, nel testo dell’avviso pubblico, si legge che sarà direttamente l’Ufficio UT6 ARAP a “indicare al soggetto affidatario gli esemplari su cui intervenire e le modalità”.
Tradotto: non c’è un elenco chiaro degli alberi da abbattere, né un criterio pubblico visibile. Sembra che a decidere, e indicare al momento, è l’ente stesso che gestisce il cantiere.
Se così fosse significherebbe che la valutazione interna fatta dall’ente stesso, autorizza, esegue e beneficia del lavoro, senza una perizia terza. Meglio definirla un’autocertificazione tecnica.
La stessa mano che decide taglia.
E questo è un problema, anche solo in termini di trasparenza.
E sulla ripiantumazione?
Anche qui, le dichiarazioni pubbliche sono rassicuranti:
“È previsto un rinnovo delle alberature, con un consiglio sulle tipologie autoctone da piantare.”
Ma gli atti dicono altro.
Il documento ufficiale ARAP recita:
“L’ARAP si riserva la facoltà di affidamento a titolo oneroso di piantumazioni di nuove essenze arboree.”
Non un piano.
Non un impegno.
Una possibilità eventuale. A pagamento.
Per questo intendiamo presentare, nei prossimi giorni, una formale richiesta di accesso agli atti.
Chiederemo di visionare la relazione agronomica.
Chiederemo i criteri di selezione degli alberi da abbattere.
Chiederemo chiarezza sulle eventuali piantumazioni, sui tempi e sulle modalità.
Perché un intervento così impattante sull’ambiente urbano deve poggiare su basi documentali trasparenti e verificabili.
Il verde pubblico non è un arredo da cantiere.
È parte della salute urbana, del microclima, della vivibilità di chi abita, lavora e attraversa San Salvo ogni giorno.
E chi lo gestisce ha il dovere di dimostrarlo.
Non a parole, ma con gli atti.
Se hai documenti, segnalazioni, fotografie o anche solo domande, contattaci.
Se vuoi unirti a questa richiesta di chiarezza, siamo qui.
Perché i cittadini non sono spettatori.
Sinistra Civica Ecologista San Salvo