Siamo partiti nella notte del 25 aprile, tutti emozionati e pieni di entusiasmo. Dopo una lunga preparazione con i nostri capi, e i nostri parroci don Raimondo e don Andrea, che ci hanno spiegato cos’è il giubileo, il significato della Porta Santa e il tema di quest’anno, la speranza, voluto da Papa Francesco, siamo arrivati a Roma.
Il primo giorno, siamo andati alla Basilica di San Paolo, dove ci siamo confessati, poiché è una delle Porte Sante. È stato un momento di grande purezza e liberazione. Più tardi, abbiamo pranzato, svolto alcune attività e visitato un po’ di Roma. La sera, abbiamo cenato e tornati in struttura, pronti per il giorno successivo.
Una volta in città, abbiamo preso un treno e ci siamo diretti verso la struttura che ci ospitava, un convento. Subito dopo, ci hanno consegnato il kit del pellegrino, pronti per questa grande avventura.
Il 26 mattina, la sveglia è suonata presto: ci aspettava il funerale del Papa. Dopo una colazione veloce, siamo partiti: arrivare a San Pietro non è stato facile, ma ne è valsa la pena. Siamo riusciti ad entrare e abbiamo partecipato alla messa, un’esperienza davvero commovente.
Dopo pranzo, abbiamo partecipato a un grande evento con tutti i gruppi scout presenti al Giubileo, un’occasione per stringere nuove amicizie. La sera, abbiamo cenato e, di nuovo in struttura, abbiamo acceso un falò, condividendo emozioni e ricordi.
Il 27, abbiamo preparato gli zaini, fatto colazione e tornati a San Pietro per la messa. Purtroppo, non siamo riusciti ad entrare, ma abbiamo seguito la celebrazione dall’esterno. Dopo il pranzo, abbiamo svolto il Consiglio della Legge, un momento importante di riflessione. Poi, abbiamo recuperato gli zaini e ci siamo diretti in stazione. Durante la cerimonia del cambio fiamma, chi si è distinto nel reparto è stato scelto per rappresentarlo. Infine, siamo ripartiti per San Salvo.
Questa esperienza è stata una delle più belle della nostra vita: un’occasione unica che non capita a tutti. Tornati a casa, avevamo uno zaino pieno di ricordi, amore, fede, speranza e amicizie profonde. Un’esperienza che resterà nel cuore di ognuno di noi per sempre.
Francesca Di Pietro, SQ Pantere