Di Ninni
I sindacati tornano a denunciare le problematiche della Casa Lavoro di Vasto
Carcere Vasto
Richiesto l’intervento urgentissimo del Provveditore Regionale
28/11/23

Al momento risulta completamente assente la figura del Direttore dell’istituto a causa di una lunghissima assenza, sostituito part-time ed a rotazione da direttori di altri istituti del comprensorio; allo stesso modo risulta vacante il posto di Comandante del Reparto, anche qui a causa dell’assenza lunghissima del titolare viene sostituito part-time dal più alto in grado in servizio, praticamente la vecchia figura del “caporale di giornata”; il Vice Comandante che non è chiaro a quale incarico sia destinato, garantisce anche la programmazione dei servizi, oltre a fare la sorveglianza generale e siccome non ci facciamo mancare nulla, anche il preposto, anche se appare più giusto dire che garantiva visto che al momento risulta anch’esso assente; i responsabili dei vari uffici risultano indefiniti o assenti per lunghi periodi ed il personale, solo ed abbandonato a se stesso, non può che rappresentare l’ultimo ed esile baluardo della presenza, o meglio dell’assenza dello stato all’interno di una Casa Lavoro che ospita, tra l’altro, una tipologia assai delicata e difficile da gestire di detenuti, gli internati, oltre che una sezione di detenuti comuni.

Insomma quello che descriviamo rappresenta quanto di peggio possa accadere in un istituto di pena, l’abbandono e l’oblio; ma la parte peggiore è l’assoluto disinteresse che traspare dalla mancanza e/o dall’inadeguatezza degli interventi a sostegno dei pochi, anzi pochissimi agentirimasti in servizio in quel di Vasto, e dopotutto non potevamo aspettarci di meglio dato che Vasto rappresenta l’estrema periferia del Provveditorato del Lazio.

Per quanto suesposto chiediamo l’intervento urgentissimo del Provveditore Regionale teso a superare l’estrema criticità in atto che, visto che ai ritmi attuali, oggi per tutto l’istituto abbiamo in servizio un totale di 7 persone compreso un ff. Comandante di Reparto, dopo che ieri pomeriggio il turno è stato svolto da solo 4 unità e la notte da 3 unità, è chiaro a tutti quale sarà l’epilogo infelice che tutti noi possiamo immaginare senza un intervento diretto, immediato e risolutivo.

Ricordiamo in primis a noi stessi, onde evitare facili strumentalizzazioni sui numeri, che l’istituto vastese essendo di vecchia generazione ha una dislocazione dei posti di servizio assolutamente infelice, ha una carenza di automatizzazioni e di controlli da remoto e questo va a incidere pesantemente sul rapporto detenuti personale.

Appare evidente che questo va a condizionare pesantemente anche quelli che sono i diritti della popolazione detenuta, infatti è di oggi la notizia che due ristretti che dovevano presentarsi in udienza sono stati tradotti solo grazie alla collaborazione del nucleo traduzioni del vicino istituto di Lanciano, a sua volta è già pesantemente provato dal piantonamento presso l’ospedale di Lanciano di un altro ristretto vastese.

Insomma la situazione è ormai arrivata al punto di rottura, bisogna agire subito in modo efficace e con un intervento che rompa lo schema per il quale il poliziotto deve fare più ore di servizio, deve coprire più posti contemporaneamente, non deve fare i riposi settimanali, non deve andare in ferie e se si assenta a causa dello stress lavoro correlato deve avere sulle spalle la colpa di tutti i mali dell'amministrazione penitenziaria.”

Di Felice (Osapp), Di Giovanni (Uilpa/Pp), Petrongolo (Uspp) e Ciampa (Fpcgil).

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