Di Ninni
Licenziati 4 anni fa da due ditte che avevano ricevuto il lavoro in appalto dalla Honda, 10 carrellisti dovranno essere reintegrati e riassunti
Tribunale
La Honda dovrà corrispondere loro 4 anni di stipendi non corrisposti
18/01/18

Licenziati 4 anni fa da due ditte che avevano ricevuto il lavoro in appalto dalla Honda, 10 carrellisti dovranno essere reintegrati e riassunti dalla stessa industria giapponese. Non solo. La Honda dovrà corrispondere loro 4 anni di stipendi non corrisposti. E' quanto ha stabilito il giudice del lavoro di Lanciano accogliendo la richiesta degli avvocati Carmine Di Risio e Maria Lucia D'Aloisio, legali dei lavoratori.

Una sentenza che fa da apripista e che ha suscitato inevitabilmente clamore. "Il giudice ha applicato in sostanza quanto disposto dalla legge Biagi sulle esternalizzazioni del lavoro, il cosiddetto, outsourcing" fondamentale per l'impresa, dice l'avvocato Di Risio.

I dieci carrellisti hanno lavorato per anni per due ditte esterne titolari dell'outsourcing, che rifornivano le linee della Honda. Nel 2013 alla scadenza dell'appalto la Honda ha cessato i rapporti con le due ditte. A quel punto i carrellisti sono stati licenziati. Per i dieci lavoratori, padri di famiglia residenti in Val di Sangro è stato un colpo durissimo. Hanno cercato di far valere le loro ragioni ma è stato tutto inutile.

A quel punto si sono rivolti all'avvocato Carmine Di Risio e alla collega Maria Lucia D'Aloisio. I due avvocati hanno notato delle irregolarità nei contratti e ritenendo non fossero legali  li hanno impugnati contestualmente ai licenziamenti tirando in ballo anche la Honda. La vertenza è andata avanti per 4 anni. Il giudice del lavoro ha ascoltato le parti, acquisito una nutrita documentazione e sentito anche diversi testimoni. "Abbiamo chiesto al Tribunale il riconoscimento dei lavoratori come dipendenti della Honda presentando la costituzione in giudizio sia contro le ditte che contro l'industria giapponese", conferma l'avvocato Di Risio.

Le testimonianze hanno convinto il giudice del lavoro della fondatezza delle argomentazioni dei ricorrenti e disposto la riammissione in servizio ma questa volta come dipendenti della Honda. In sostanza i lavoratori dovranno tornare a lavorare per il colosso metalmeccanico e percepire emolumenti adeguati alle mansioni. Dal momento che la sentenza ha valore retroattivo il giudice ha stabilito che i 10 carrellisti dovranno ricevere i pagamenti arretrati a partire dal licenziamento.

Una sentenza destinata inevitabilmente a far discutere e che come detto rischia di essere un provvedimento che fa da apri-pista per molti altri casi analoghi. Grande la soddisfazione degli avvocati Di Risio e D'Aloisio.

Paola Calvano              

Collegamenti